Sud sudan, l’università cattolica  sempre più strumento di pace - vatican news

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Altre quattro nuove facoltà aperte nella diocesi di Tombura-Yambio. Tra gli studenti, anche personale governativo e militare. “Solo educando si può combattere la guerra e dare un futuro di


speranza ai nostri giovani” dice il vescovo, monsignor Eduardo Hiiboro Kussala. Lo sforzo della Chiesa per sostenere l’iniziativa tra pochi soldi e lezioni sotto gli alberi FEDERICO PIANA-


CITTÀ DEL VATICANO In Sud Sudan, Paese dell’Africa orientale scosso da continue tensioni e da conflitti politici, economici e sociali, la luce della speranza è rappresentata da una novità:


l’apertura, nella diocesi di Tombura-Yambio, di una sede dell’Università Cattolica, finora presente, dal 2014, solo nella capitale Giuba. L’espansione dell’ateneo con quattro facoltà –


Educazione, Economia, Risorse Umane ed Informatica - è stata il frutto dell’enorme sforzo del vescovo di Tombura-Yambio, monsignor EDUARDO HIIBORO KUSSALA, che ha voluto dare la possibilità,


anche ai giovani della sua regione, di poter essere protagonisti della propria crescita culturale, intellettuale ed umana. Ascolta l'intervista a monsignor Eduardo Hiiboro Kussala TRA


GLI STUDENTI, ANCHE PERSONALE GOVERNATIVO E MILITARE “Ora si è davvero acceso un faro nelle tenebre – afferma il vescovo - ci sono tanti giovani che hanno bisogno di studiare, per loro


andare a Giuba sarebbe stato impossibile a causa dei difficilissimi collegamenti. Quindi, abbiamo pensato ad un distaccamento universitario nella nostra diocesi”. In tutto il Paese, il tasso


di analfabetismo sfiora il 95% e coinvolge anche le classi dirigenti, per questo l’emergenza educativa è diventata una priorità per la Chiesa locale. “Fra i nostri studenti ci sono persone


che lavorano per il governo ed alcuni militari e questa è un’altra buona notizia che ci fa pensare che le cose potranno presto cambiare” aggiunge Eduardo Hiiboro Kussala. LEZIONE TRA GLI


ALBERI Fare l’Università Cattolica in Sud Sudan non è semplice. Mancano i soldi e le strutture. Il vescovo di Tombura-Yambio racconta che molto spesso le lezioni si svolgono all’aperto,


sotto gli alberi: “Molti potranno sorridere e pensare: ma come si fa? Com’è possibile? Per noi, invece, è importante. La gente, sotto quegli alberi, può studiare e, in futuro, avere un


lavoro ed una vita migliore”. L’intero peso economico dell’Università Cattolica è totalmente a carico della Chiesa, nessun altro organismo contribuisce e aiuta. “In Sud Sudan –spiega il


presule- sono presenti alcune organizzazioni internazionali, ma esse si soffermano solo sull’impegno umanitario. Danno cibo, a volte medicine, ma sul fronte dell’educazione fanno poco:


sostengono solo la scuola primaria”. EDUCAZIONE: UNICA STRADA PER LA PACE Eppure, l’investimento globale in educazione conduce sulla strada della pace, apre la via della pacificazione


nazionale messa ciclicamente a rischio da continui conflitti etnici in una nazione già provata da un’economia debole e da una carenza endemica di infrastrutture. Il vescovo Eduardo Hiiboro


Kussala è consapevole che la scelta di far sbarcare l’Università Cattolica nella sua diocesi va in questa direzione: “Se non lo facessimo, molti più giovani verrebbero convinti ad


imbracciare le armi per continuare la guerra e le sofferenze non finirebbero mai. Dobbiamo dare ai giovani la possibilità di formarsi e trovare un lavoro onesto. Questa è la via della pace,


per combattere anche odio e corruzione”.